La Libraia dei suoi sogni.

Raccontare delle persone e delle loro vite non è certo cosa facile, anche quando un po’ le si conosce. Io temo sempre che il mio modo di vedere e raccontare l’altro, a volte possa essere sbagliato, troppo soggettivo. Se penso a uno dei primi ricordi che ho di Marinella, la memoria va una cena a casa di amici, che si perdere nella notte dei tempi…Beh, parliamo su per giù di 14 anni anni fa . Quella sera è arrivata, al termine di un turno di lavoro e con una guancia livida, “regalo” di un ragazzo un po’ esuberante tra quelli che lei gestiva, nella comunità minorile in cui faceva l’Educatrice. Lavoro che ha svolto fino pochi anni fa, con passione e professionalità……..Fino al momento in cui qualcosa è scattato. O sarebbe meglio dire che, forse, il sogno si è stancato di rimanere chiuso nel suo cassetto e ha pensato bene di aprirselo da solo. Era arrivato il momento giusto evidentemente. E così il libro, il “primo amore” di Marinella e il sogno di un “Caffè Letterario”, hanno iniziato a incontrarsi e a prendere forma, in maniera anche abbastanza rapida e convulsa. Prima con l’organizzare Laboratori di Scrittura Creativa e di Lettura per adulti e bimbi, sino a diventare , ufficialmente, Libraia! Che bella parola. Chi la usa? Si dice : “Vado dal panettiere!”, ma quando si pensa ad andare all’acquisto di un libro , si dice “Vado in libreria!”. Forse perché in molte di quelle librerie che portano nomi di Case Editrici grandi e maggiormente conosciute, si ha un maggior rapporto con gli scaffali e la merce esposta , più che con il personale che ci lavora, un po’ come in un supermercato.

Beh, io dico tranquillamente “Vado dalla mia libraia di fiducia!”, che oltre tutto, proprio in questi giorni, ha compiuto il suo primo anno da Libraia. Giorni fa, le avevo chiesto se le mancava un po’ il suo lavoro di Educatrice; la risposta è stata un “No!”, deciso, che forse, un po’ non mi aspettavo. Ma era comunque un “No”, detto senza risentimento alcuno per il passato. Più semplicemente il voler mettere un punto. Li , ho dato tutto quello che potevo dare. Adesso volto pagina.

E ora Marinella, è circondata da tante pagine nuove e colorate, che fanno da cornice al suo cambio di vita; e la Cibrario è decisamente una libreria piena di colore, a partire dai bellissimi libri illustrati che io, credevo fossero oggetto d’interesse solo per una cerchia di appassionati, ma ho poi scoperto sfogliandoli che son talmente belli, da poter tranquillamente diventare oggetti d’arredo particolari e delicati. Una delle cose che più mi piace è la scelta di dare ampio spazio a piccole Case Editrici , che a loro volta lavorano con passione per far emergere scrittori nuovi, in alcuni casi delle perle rare di talento, e seguono etiche che non sono legate esclusivamente al dio denaro. Come Pentàgora Edizioni, che offre un catalogo ricco e interessante. O la milanese Rayuela di Milton Fernandez, anche ottimo scrittore. E La Biblioteca degli Scrittori Piemontesi, che racconta una Regione e i suoi angoli più sperduti , attraverso storie a volte commoventi, a volte esilaranti. E poi c’è l’angolo che io amo di più ; quello dedicato ai bambini e ai ragazzi. Li , sono riuscita a trovare libri che hanno saputo accontentare anche i piccoli lettori più difficili e reticenti che conosco. Qualche settimana fa, davanti a quegli scaffali, vedendo un gruppetto di ragazzine, fra i 13 e 14 anni, tutte affaccendate a scegliere il libro da regalare a un’amica, mi si è allargato il cuore.

E poi c’è Marinella, che prende per mano i vostri bimbi e li accompagna a scegliere la favola della buona notte che preferiscono. E questo , Amazon non lo fa…….. A dire il vero, son tante le cose che Amazon non fa, ma lasciamo stare.

E dal momento in cui noi siamo frutto del nostro passato, in tutte le sue parti , gli anni da Educatrice professionale , hanno lasciato in Marinella un ‘attenzione particolare per le difficoltà e il disagio degli altri, ed è per questo che nella sua libreria si possono trovare libri di Comunicazione Aumentativa e Alternativa, rivolti a chi ha difficoltà nell’utilizzo dei più comuni strumenti di comunicazione , per quanto riguarda sia la lettura che la scrittura.

Anche se il Caffè Letterario vero e proprio non ha ancora ufficialmente preso forma, se capiti dalla Cibrario al momento giusto, ti può comunque succedere di mangiare, bere e stuzzicare, doni e regali culinari portati dalle amiche e dalle clienti. E poi, di potersi sedere a “far salotto”, scambiar due chiacchiere e fare conoscenze nuove, alle spalle dell’Edicola della Bollente , prestando solo un po’ d’attenzione agli attentati di natura “Pallonara” , messi in atto dai bimbetti che giocano in piazza.

La Mari, Calabrese tosta e sanguigna, quella che non si adegua e non si arrende, va avanti dritta per la sua nuova strada e io non posso che stimare il coraggio e la costanza con cui sta affrontando questo cambiamento, che stanco dell’oscurità di un cassetto, si è spalancato alla luce.

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